I Salotti letterari della Roma di fine Ottocento

Dagli anni Settanta dell’Ottocento, Roma è al centro di una nuova ridefinizione: politica, sociale e urbanistica. In questo contesto, il salotto culturale assume nuove funzioni rispetto al passato, affermandosi come uno dei luoghi-chiave per prendere parte al dibattito culturale, «spazio del confronto e dello scambio». Si moltiplicano i circoli e i caffè letterari, le redazioni di vari giornali e riviste, il “salotto di cultura nobiliare” (Primoli, Roccagiovine, Caetani Lovatelli, Meysenbug, Ludovisi-Boncompagni, per fare alcuni nomi), il salotto dell’alta borghesia governativa (Mancini, Minghetti, Bonghi, la contessa Bruschi), il salotto del mondo diplomatico (Helbig, Keudell). Émile Zola quando viene a Roma nel 1894 lo fa con uno scopo: l’esigenza letteraria. Vuole ambientare nell’Urbe il suo nuovo romanzo, annotando tutte le sue impressioni su 400 fogli in seguito, raccolti in un “Journal” intitolato “Mes voyages. Rome”. Così frequenta e studia la società romana ed è ricevuto in vari salotti aristocratici. I nobili romani e i loro palazzi faranno parte del nostro percorso, attraverso l’analisi dei quartieri nascenti di Roma Capitale. Primo appuntamento: venerdì 19 gennaio 2024 alle ore 15 nella sede centrale Upter di Palazzo Englefield per una lezione teorica.