Lettera di Fabrizio Manna a Tito schipa Jr.
Da quando tre anni fa ho seguito su suggerimento di un’amica entusiasta il tuo corso su Tosca, mi si è spalancata una finestra su un mondo meraviglioso.
Conoscevo poco di Lirica, ed oggi posso dire che non ne posso fare a meno. A Tosca è seguito il Flauto, poi Don Pasquale, Rigoletto, Traviata, Bohème, e faccio fatica a dire quale mi sia piaciuto di più, tanta è la capacità di coinvolgimento e godimento che i nostri incontri mi suscitano.
E c’è stata una reazione a catena: più ne apprendo, più ne voglio conoscere. E quindi in macchina e a casa ascolto sempre musica operistica, ho fatto l’abbonamento al teatro dell’Opera, sono stato a Macerata per la stagione estiva, ho acquistato decine di DVD, e mi sono anche scoperto a canticchiare romanze tra me e me…
Merito del – per me fino a poco tempo fa sconosciuto – fascino del melodramma, senza dubbio. Ma anche tuo, della tua capacità di far capire e far apprezzare la musica, il canto e la rappresentazione teatrale, con un metodo non convenzionale né cattedratico, ma sempre coinvolgente, divertente ed emozionante.